Alla faccia del territorio disastrato, la Fedeli 'taglia' 18 docenti alle scuole teramane

TERAMO – Il bubbone del taglio agli organici nelle scuole teramane esplode in tutta la sua realtà, attraverso i numeri ufficializzati dal ministro Valeria Fedeli, arrivati sui tavoli degli uffici scolastici della regione: nel prossimo anno scolastico la provincia di Teramo avrà 18 docenti in meno sul totale dei 69 previsti in tutta la regione. Un fumine a ciel sereno, ancor più grave se si fa riferimento alle rassicurazioni fornite ai sindacati: gli organici non sarebbero stati toccati in considerazione della particolare situazione delle aree terremotate, hanno stigmatizzato questa scelta in numerose note ufficiali.
A farsi carico ora della delicata situazione è stato il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, che dopo aver incontrato sindacati e operatori del mondo della scuola, ùha scritto al ministro della Pubblica istruzione, chiedendo conto di quanto sta accadendo e proponendo un confronto sulle ragioni dell’Abruzzo.

«In questi mesi avete dialogato con le organizzazioni sindacali sulla questione del congelamento degli organici – scrive il Presidente – le assicuro che si tratta di un problema di grandi proporzioni che travalica gli aspetti, già rilevanti, connessi alla didattica, alla formazione, al dimensionamento scolastico, provvedimento amministrativo quest’ultimo che vede direttamente coinvolta la Provincia. La situazione emergenziale che ancora viviamo – tenga conto che i processi di ricostruzione sono appena all’inizio e dureranno anni – ha profondamente scardinato, come accade sempre in questi casi, consolidate dinamiche sociali che a loro volta si riflettono sulle dinamiche urbane e urbanistiche dei territori, sulle politiche dei servizi a partire da quelle per la mobilità. Dobbiamo fare i conti – ha aggiunto Di Sabatino – con luoghi e cittadine spopolate, e con luoghi e cittadine sovraffollate. In queste condizioni il taglio di 69 docenti in Abruzzo, 18 solo nella provincia teramana, la più colpita dalle calamità naturali appare come un atto sconsiderato, di mera “burocrazia difensiva” come si suol dire, assolutamente avulso dalla realtà. E per questo incomprensibile». 

Le previsioni della Tabella degli organici appare in totale contraddizione con la nota del direttore generale del Ministero, Maria Maddalena Novelli (la nota porta la data del 15 maggio) laddove viene esplicitamente previsto che «per quanto riguarda le aree interessate dai recenti eventi sismici sono mantenute le classi attivate nei comuni colpiti, anche con parametri inferiori a quelli previsti dalla normativa vigente ed è possibile attivare ulteriori classi nei comuni che hanno accolto gli studenti delle zone terremotate, nei limiti delle norme specifiche in via di definizione. Insomma, oltre che una beffa è anche un vero e proprio giallo.